I capricci dei bambini: come gestirli ed interpretarli

I capricci dei bambini: come gestirli ed interpretarli

Ed eccoci ad uno dei temi più scottanti per cui ricevo numerose mail e richieste: i capricci dei bambini.

Premesso che ogni situazione ha la propria particolarità, ed ogni bambino utilizza i capricci per esprimersi nella propria unicità, ecco alcune riflessioni che spero siano di aiuto e spunto.

I bambini, specialmente quelli più piccoli, utilizzano il capriccio per esprimere le emozioni che vivono nella propria interiorità , a cui non riescono ancora a dare un nome ed una connotazione precisa. Per questo motivo è molto importante approcciarci a queste manifestazioni con sensibilità ed empatia. Mi capita spesso di sentir parlare di gestione dei capricci come di una sottile guerra psicologica dove il bambino è dipinto come un abile manipolatore, pronto a schiacciare l’autorità del genitore e gioire della sua resa. In realtà non c’è nessuna guerra, non ci sono vincitori né perdenti, non si tratta di lotte per il potere. Si tratta invece di tappe di crescita, di bisogni espressi e non espressi, di esperimenti da parte del bambino per comprendere il senso del limite, per capire con l’aiuto dei suoi adulti di riferimento fin dove può arrivare e quando fermarsi.

Certo non è sempre facile per un genitore rimanere calmo di fronte ad atteggiamenti di sfida o di aggressività, ma è importante tenere a mente che è l’adulto ad avere tutti gli strumenti necessari per gestire al meglio la situazione, accogliendo le frustrazioni del bambino e le sue manifestazioni, accompagnandolo con amore nell’interiorizzazione di eventi ed emozioni profonde.

Può essere facile cadere nella tentazione di rivolgerci al bambino come ad un piccolo adulto, pretendendo da lui autocontrollo e disciplina. In realtà il bambino sta sperimentando l’elaborazione e la gestione di situazioni ed emozioni nuove e sconosciute, a cui inizialmente non comprende come sia meglio avvicinarsi. Per fare un esempio, è come se noi adulti dovessimo impostare la nostra vita su un pianeta nuovo, con ambiente e gravità diversi da quelli della terra, con usi e convenzioni a noi sconosciuti. Sarebbe assurdo se qualcuno pretendesse immediatamente reazioni adeguate e risolute da parte nostra, giusto?

Detto questo, ecco alcuni consigli pratici per approcciarci al meglio ai capricci dei nostri bambini:

  • fermiamoci sempre a riflettere sul messaggio veicolato dal comportamento di nostro figlio. Cosa vuole dirmi con questo capriccio? Che emozione sta esprimendo? E’ frustrato per qualche motivo? E’ annoiato? Qualcosa ha urtato i suoi sentimenti?
  • controlliamo il nostro tono di voce e le nostre reazioni, se ci sentiamo particolarmente irritati dal comportamento del bambino isoliamoci qualche istante per recuperare la calma, o cerchiamo di far mente locale sul fatto che nostro figlio ha bisogno della nostra guida serena per gestire la situazione;
  • accogliamo sia fisicamente che verbalmente la frustrazione che sta esprimendo, con carezze ed abbracci, usando parole che gli facciano percepire la nostra vicinanza emotiva e la nostra voglia di comprenderlo ed aiutarlo a rasserenarsi;
  • se i capricci nascono da una nostra risposta negativa ad una sua richiesta, ancora una volta facciamogli percepire la nostra empatia per il rifiuto ricevuto, rimanendo comunque fermi sul divieto e sulle sue motivazioni, cercando di proporgli un’attività alternativa che vada incontro alle esigenze di entrambi;
  • aiutiamolo a verbalizzare le sue emozioni, traducendo in parola ciò che lui in quel momento ha espresso tramite il capriccio. In questo modo il bambino si sentirà compreso e riconosciuto nelle proprie emozioni, imparando a sua volta a riconoscerle ed esprimerle con serenità.

Ricordiamoci sempre che per il bambino il genitore rappresenta il suo intero mondo, è una guida, un esempio, un metro di confronto e giudizio verso l’esterno e l’ignoto, un caldo conforto ed una fonte di gioia e tenerezza.

Con amore e pazienza tutto diventa superabile ed è possibile gestire anche il capriccio più terribile, forza genitori!!

Se sei un genitore e pensi che questo articolo possa essere utile ad altre persone, ti chiedo di condividerlo o segnalarlo direttamente a chi potrebbe essere interessato. Se senti la necessità di approfondire personalmente le tematiche trattate contatta lo Studio Harmoghé, ci conosceremo senza impegno e troveremo insieme le soluzioni più adatte alle tue necessità.

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