Fare confronti con altri genitori: ecco perché non è una buona idea.

Fare confronti con altri genitori: ecco perché non è una buona idea.

Difficile sentirsi un buon genitore al giorno d’oggi, vero?

Quante volte ci vediamo circondati da persone che percepiamo genitori migliori di quelli che siamo noi?

Guardando gli altri all’uscita da scuola, durante uno scambio di idee con una mamma conosciuta al parchetto, semplicemente camminando per strada. Le occasioni in cui fare un confronto tra noi e gli altri, anche solo inconsciamente, sono potenzialmente infinite, e le possibilità di uscirne vincenti sono minime per due ragioni fondamentali su cui vorrei condividere qualche riflessione.

  1. La prima ragione è la tendenza diffusa a mostrare il solo meglio di ciò che ci caratterizza. La società in cui viviamo ci vuole efficienti, perfetti, multitasking, in tutto e per tutto performanti, e rende la nostra visione di noi stessi dipendente dall’immagine che riusciamo a proiettare all’esterno, anche se siamo ben consapevoli che non corrisponde alla realtà. Pensiamoci bene: la perfezione non esiste, non ha nulla di umano, che invece è caratterizzato da una meravigliosa imperfezione. Il genitore è colui che ha dato vita ad un nuovo piccolo essere umano, ne è responsabile e fonte di conoscenza ed ispirazione, e tale pretesa di perfezione stride totalmente con il bisogno di esplorare, cadere, sbagliare per poi imparare, che è proprio dei bambini e più in generale di tutti gli esseri umani. Anche il genitore che ad un occhio esterno riesce ad apparire come il protagonista infallibile e sempre sorridente di una pubblicità, probabilmente si sente esattamente come ti senti tu in alcuni momenti, e semplicemente ce la mette tutta per uscire dal proprio senso di inadeguatezza, esattamente come fai tu. Non esistono persone perfette, vite perfette, famiglie perfette. Esistono persone che si impegnano per impostare una vita il più equilibrata possibile, per progredire in tutti gli aspetti della propria esistenza, ma pur sempre sulle montagne russe dell’imperfezione umana. E sono certa che tu, genitore che stai leggendo questo articolo, sei tra queste.
  2. La seconda ragione è la natura fallimentare di ogni confronto che andremo a fare, anche di quello che ci vede uscirne vincenti. Fare confronti non è mai una buona idea, ci porta a guardare gli altri con occhio critico cercandone anche il minimo difetto che ci faccia sentire più competenti o performanti, ci impedisce quindi di instaurare relazioni positive ed autentiche con le persone con cui interagiamo perdendo occasioni di scambio costruttivo, e ci allontana dal focus: Noi Stessi e i Nostri Figli.

Come uscire da questo circolo di pensieri così depotenzianti?

Il punto di partenza fondamentale è accettarci ed apprezzare più aspetti possibile della vita che ci siamo costruiti, prendendo atto delle difficoltà ma anche delle risorse di cui noi ed i componenti della nostra famiglia siamo portatori, per perseguire gli obiettivi del nostro progetto genitoriale con uno sguardo rivolto ai progressi, ai sorrisi, al percorso che giorno dopo giorno percorriamo esprimendo al meglio la nostra imperfetta umanità.

Un secondo step molto importante riguarda il modo in cui guardiamo gli altri e ci avviciniamo a loro. Invece di trovare differenze che ci qualifichino come migliori o peggiori, proviamo a ragionare per assonanze, punti di incontro, interessi in comune, e far sì che l’incontro con la diversità dell’altro sia fonte di arricchimento, di scambio di punti di vista ed idee, e di conoscenza dell’umanità varia, complessa e profonda che ci contraddistingue.

Così facendo vivremo più serenamente la vicinanza degli altri genitori, e potremo utilizzare questa modalità di approccio anche in altri ambiti della nostra vita, come ad esempio quello professionale, concentrando le nostre energie su noi stessi e sul nostro percorso di evoluzione.

Infine, daremo un valido esempio ai nostri figli: gli insegneremo l’importanza di vivere con consapevolezza di noi stessi e delle risorse che nella nostra imperfetta unicità, ogni singolo giorno, possiamo portare nel mondo.

 

 

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