Basso rendimento scolastico: cosa può nascondersi dietro ai brutti voti?

Basso rendimento scolastico: cosa può nascondersi dietro ai brutti voti?

 

Poche settimane fa è terminata la scuola, e sia genitori che allievi si sono ritrovati a dover affrontare un momento importante ed a volte temuto: il ritiro della pagella.

Molto spesso può capitare che all’interno della famiglia si instauri una “lotta” tra genitori e figli a causa del rendimento scolastico non soddisfacente di questi ultimi, ed è molto frequente che un bambino che ottiene voti bassi a scuola sia associato ai concetti di pigrizia mentale, disinteresse generale per la vita scolastica, difficoltà nel mantenimento della concentrazione.

In questo articolo sono riportate alcune riflessioni su questo tema, perché in molti casi una bassa media scolastica rappresenta solo la punta dell’ iceberg ed è il prodotto di un meccanismo ben più complesso al centro del quale si trovano il bambino e la sua serenità.

L’apprendimento è un processo finalizzato all’acquisizione di nuove conoscenze che producano un cambiamento di comportamento e di pensiero resistente nel tempo, nel quale la persona è chiamata ad investire tutte le proprie risorse. Si tratta di un impegno globale, nel quale sono coinvolti fattori neuro-sensoriali, cognitivi, psichici, affettivi e motivazionali del soggetto. Oggi ci soffermeremo in particolare sugli ultimi due, spesso non sufficientemente contemplati nel ricercare o prevenire le cause di un basso rendimento scolastico.

E’ molto importante che ci sia una relazione affettiva a sostegno dell’apprendimento. Il bambino inizialmente investe il proprio impegno per ottenere un feedback positivo dall’insegnante e dai genitori, dai suoi adulti di riferimento da cui desidera sentirsi apprezzato e stimato. Può accadere che l’apprendimento, non trattandosi sempre di un processo immediato e semplice, possa comportare episodi di frustrazione e delusione, e se il bambino non avverte il sostegno affettivo dei suoi adulti di riferimento, non si sentirà abbastanza forte per investire altro impegno in un’esperienza potenzialmente deludente da un punto di vista sia affettivo che prettamente scolastico.

Alla base di questa riflessione sottolineo la certezza che i genitori e gli insegnanti mettano in gioco tutte le loro energie per trasmettere tutto il proprio sostegno affettivo nei confronti del bambino, ma può capitare che nonostante ciò quest’ultimo abbia comunque una percezione diversa di questa realtà.

A quali accorgimenti prestare attenzione dunque per aiutare il bambino a sentirsi sostenuto affettivamente in questa esperienza?

Il consiglio principale è quello di verbalizzare il più possibile il sostegno affettivo da parte dei genitori e degli insegnanti. I bambini spesso percepiscono sfumature a cui noi adulti non facciamo più caso, ed affermare chiaramente l’affetto ed il sostegno nei loro confronti li aiuterà a fare chiarezza sul significato di alcuni atteggiamenti da parte dell’adulto che involontariamente possono essere fonte di confusione. Per questo motivo, è molto importante che ci sia coerenza tra il messaggio che il genitore e l’insegnante trasmettono, ed il loro comportamento conseguente. Per dimostrare sostegno ed affetto, c’è bisogno di presenza fisica e mentale, di tempo di qualità trascorso insieme, di attenzione e partecipazione nei confronti dei racconti che il bambino desidera condividere e di tutto ciò che esprime, di pianificare e realizzare esperienze di condivisione e crescita grazie alle quali i bambini possano avvertire con tutti i loro sensi la vicinanza affettiva dei loro adulti di riferimento.

Strettamente legati ai fattori affettivi vi sono quelli motivazionali. La motivazione ad investire il proprio impegno nello studio è alla base dell’apprendimento, ma è anche il risultato di una serie di attenzioni ed accorgimenti che devono ruotare intorno all’alunno. L’alunno ha infatti bisogno che la propria motivazione sia costantemente alimentata da attività che aumentino la sua percezione di sé stesso come persona capace, efficace e meritevole di successo. E’ altresì fondamentale che si senta motivato da incentivi affettivi, stimoli positivi ed adeguati riconoscimenti del proprio impegno e delle proprie competenze, senza sentirsi valutato (o svalutato) esclusivamente per il voto assegnatogli ma sentendosi considerato in quanto persona all’ interno di un rapporto di arricchimento e crescita.

E’ quindi importante dedicare spazi ed energie nella stimolazione di un’elevata motivazione nell’alunno, e che genitori ed insegnanti predispongano un contesto affettivo-relazionale positivo affinchè questo livello motivazionale rimanga costante nel tempo.

Lavorare per predisporre un contesto di vita nel quale il bambino si senta compreso, amato e valorizzato per tutto ciò che è in grado di esprimere, è il punto di partenza per garantire una soddisfacente vita scolastica e familiare costellata di successi e soddisfazioni.

Se sei un genitore o un insegnante ed hai bisogno di maggiori informazioni su questo argomento, ti invito a contattare lo Studio per un appuntamento, potremo conoscerci senza impegno e valutare insieme le modalità più adatte di risposta alle tue esigenze.

 

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