Conoscere il bullismo per prevenirlo ed arginarlo: ecco qualche informazione utile.

Conoscere il bullismo per prevenirlo ed arginarlo: ecco qualche informazione utile.

Con questo articolo vorrei iniziare un approfondimento sul tema grave e delicato del bullismo. Imparare a riconoscerlo nelle sue caratteristiche e particolarità è fondamentale per attuare azioni incisive che proteggano le vittime e le accolgano nella loro sofferenza, ma anche per riconoscere i fattori di rischio che possono condurre un ragazzo ad assumere il ruolo di bullo.

Il termine italiano bullismo è la traduzione letterale della parola inglese “bullying”, usata per indicare il fenomeno delle prepotenze e delle molestie perpetrate da un singolo o da un gruppo, ai danni di una vittima che può essere a sua volta un singolo o un determinato gruppo di individui.

Una relazione tra soggetti è caratterizzata da bullismo quando si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta, e tali azioni sono reiterate nel tempo. Inoltre, parliamo di bullismo quando nella dinamica sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno – o un gruppo – in posizione dominante, ed uno – o un gruppo- in posizione di maggiore debolezza ed incapacità di difendersi. Altro elemento che caratterizza il bullismo è la frequente presenza di altri compagni, semplici spettatori o complici, che possono sostenere un ruolo di rinforzo del comportamento o semplicemente accettarlo, legittimandolo.

Il bullismo si caratterizza dunque come fenomeno dinamico e relazionale che, oltre ad affermare i ruoli del bullo e della vittima, coinvolge sistematicamente l’intero gruppo, che si tratti del gruppo classe o più in generale della comunità locale.

Approfondendo questo tema, si scopre che ci sono diverse tipologie di bullismo, possiamo infatti parlare di:

  • bullismo diretto, che può essere sia fisico che verbale, in cui gli attacchi sono rivolti in maniera esplicita ad una vittima;
  • bullismo indiretto, che consiste nell’isolamento sociale e si manifesta attraverso l’esclusione dal gruppo e la diffusione di false voci nei confronti della vittima;
  • bullismo discriminatorio, rivolto ad una specifica categoria di soggetti, ad esempio persone provenienti da paesi stranieri, oppure persone disabili);
  • bullismo a sfondo sessuale, avviene attraverso molestie sessuali, ovvero attenzioni sessuali di varia natura non desiderate dal soggetto.

Altra distinzione che può essere utile a far chiarezza su alcuni aspetti di questo fenomeno, è quella che riguarda la sua funzione all’interno di un gruppo. Possiamo infatti distinguere tra:

  • bullismo di inclusione, che tende a riconoscere e affermare i ruoli e le gerarchie all’interno del gruppo, comprendendo anche quello della vittima che viene a tutti gli effetti inclusa solo in quanto tale. Alcuni esempi possono essere i battesimi dei neo arrivati o l’accanimento nei confronti di ragazzi portatori di lievi disabilità, con l’effetto di renderli parte del gruppo tramite umiliazioni e prese in giro;
  • bullismo di esclusione, in cui il gruppo si compatta grazie all’esclusione di alcuni dei suoi membri individuati per qualche ragione come vittime.
  • bullismo strumentale, che comporta vantaggi materiali per i bulli, come soldi o beni di valore estorti alle vittime.

All’interno del gruppo si crea una gerarchia che comprende, oltre ai bulli, anche i gregari, che partecipano alle prepotenze seguendo l’esempio del bullo, ed i sostenitori, che non prendono direttamente parte all’azione ma incitano i bulli ed i gregari a proseguire. Questa distinzione di ruoli ci fa riflettere sulla complessità di questo fenomeno, per la quale a volte non è affatto sufficiente fermare le azioni del bullo, ma è necessario intraprendere un percorso che coinvolga l’intero gruppo per sradicare le regole di convivenza che hanno portato a tale situazione.

A questo proposito è importante riflettere su quelli che sono i fattori di rischio che possono favorire questo fenomeno. Si tratta di fattori riguardanti le dinamiche socio-culturali del sistema sociale e familiare in cui sono inseriti i ragazzi e che influenzano i loro valori e la loro tolleranza nei confronti della violenza. Altri fattori sono riferibili al clima relazionale all’interno della scuola e della classe, come ad esempio rapporti tra alunni ed insegnanti caratterizzati da eccessiva rigidità o da troppo permissivismo, oppure l’attivazione di dinamiche competitive tra gli alunni.

Vi sono infine fattori riguardanti le caratteristiche di personalità e identità di genere. E’ stato infatti rilevato come sia più diffuso il bullismo tra i maschi, anche se negli ultimi anni è in crescita anche tra il genere femminile.

Un campanello d’allarme può essere anche dato da particolari dinamiche “offesa-reazione”, che possono portare un individuo o un gruppo ad azioni ritorsive dando inizio al meccanismo di prepotenze e vessazioni verso la vittima, colpevole di aver in qualche modo offeso il bullo.

Conoscere tutti questi aspetti di tale fenomeno in costante crescita è l’unico modo per avviare un dialogo ed una riflessione che faccia percepire a tutti gli attori coinvolti di essere circondati da adulti (insegnanti, genitori, educatori) consapevoli e competenti nel prendere in mano la situazione e porre fine a certe dinamiche, se non addirittura riconoscerle per tempo e prevenirle.

Questo articolo ha l’obiettivo di fornire un’analisi generale del bullismo, ne seguiranno altri che ne approfondiranno le dinamiche, le conseguenze e le possibili misure da adottare. Mi ripeto sottolineando ancora una volta come conoscere ed informarsi su questo fenomeno sia fondamentale per attuare azioni incisive e realmente utili.

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Riferimenti bibliografici:

  • Buccoliero E., Maggi M., Bullismo, bullismi, Franco Angeli, Milano, 2005
  • Buccoliero E., Tutto normale. Vittime, bulli e spettatori, La meridiana, Molfetta, 2006
  • Marini F., Mameli C., Il bullismo nelle scuole, Carocci, Roma, 2004.
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